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CARMELO RAPPISI

"L'UOMO CHE EBBE DUE FUNERALI"

“L’uomo che ebbe due funerali” liberamente tratto dal racconto omonimo di Piero Carbone, autore racalmutese. Il lavoro racconta le vicissitudini di Don Ferdinando Martino vissuto a Racalmuto alla fine dell’Ottocento. Ricco proprietario terriero, e nell’opposto grande tirchio, il suo funerale passò nell’indifferenza di tutto il paese. All’apertura del testamento, si seppe del suo lascito per costruire un ospedale, e tutto il paese con in testa il Sindaco e l’Arciprete, gli rifecero un nuovo e solenne funerale con la bara sopra un grande carro funebre tirato da quattro cavalli bardati a lusso, e con l’impegno solenne di dedicare una statua a grandezza d’uomo di don Ferdinando.
E qui comincia l’azione farsesca sulla collocazione della statua (allusione alla statua di Sciascia?)con finale amaramente comico. E l’Ospedale? La cerimonia della posa della prima pietra venne annunciata e celebrata ben cinque volte… Una messa in scena quella di Rappisi, dove paradosso e umorismo pirandelliano, si fondono nel sentimento del contrario e che qua s’innalza a metafora.
“…Un bell’insieme attoriale di cui Rappisi si è consapevolmente assunto il peso di restituirci sulla scena il Don Ferdinando di Piero Carbone con trapassi e sfumature interpretative davvero straordinarie… Un Don Ferdinando cui offre una maschera di devastante metafora per una politica amministrativa che ha perso la sua solennità.” (Diego Romeo).